Yemen: da detenuti politici scomparsi ai droni… murales di denuncia colorano Sana’a |
Aki, 31 ottobre 2013
I ritratti dei prigionieri politici scomparsi, con nomi e data della loro ultima apparizione, sono apparsi, uno di fianco all’altro, sui muri dell’università di Sana’a come in altre città dello Yemen. È l’opera dell’artista di strada Murad Sobay, 26 anni, che con la sua campagna “I muri ricordano i loro volti” ha ritratto i detenuti politici di cui si sono perse le tracce, dagli anni Settanta alla rivoluzione contro l’ex presidente Ali Abdullah Saleh nel 2011. “Il significato della parola ‘murò è cambiato. Un muro era una prigione, una barriera. Oggi un muro è un mezzo per esprimersi, un muro ispira. I muri conservano la memoria dei detenuti politici scomparsi meglio di quanto possa fare la gente”, ha spiegato Sobay. Partita da lui, la campagna si è estesa nello Yemen e ha coinvolto altri artisti invitati a “Colorare i muri della vostra strada”. Oltre che dei detenuti politici, i murales denunciano anche azioni settarie, il rapimento di stranieri e i raid condotti con droni americani nel Paese. “Dopo la rivoluzione, ho notato che gli yemeniti erano abbattuti per la guerra, la situazione nel Paese. Ho trovato gli edifici e le strade piene di proiettili, danneggiati. Così sono andato su Facebook e annunciato che sarei andato in strada a dipingere e il giorno dopo l’ho fatto”, ha detto Sobay. “L’arte di strada ha una straordinaria capacità di mettere in luce un problema. Questioni come il settarismo non necessitano di letture di un’ora. Con l’arte di strada si comprendono in un secondo”, ha spiegato. |